Delle rovine Maya ho sempre conservato un’immagine stereotipata forse dovuta a ricordi cinematografici quando all’alba la nebbiolina della giungla si alza scoprendo antiche rovine velate da una leggera cortina di pioggia, immerse in un’atmosfera irreale dove le immagini di mostri, principi e sacerdoti sembrano staccarsi dalle pareti dei templi ………… Probabilmente è lo stesso fascino che aveva stregato i viaggiatori dei secoli scorsi. I Maya mi hanno sempre incuriosito: un popolo che scriveva libri con un alfabeto fonetico 500 anni prima dell’arrivo di Colombo, che conosceva concetti matematici come lo zero, che sapeva calcolare con incredibile precisione i cicli delle eclissi e la durata dell’anno astronomico. Una grande civiltà che predisse l’arrivo dei Conquistadores quando nei loro libri sacri “Chilam Balàm” preannunciavano “……… e loro verranno, i saggi verranno uccisi e i templi distrutti, e tutto sarà peccato”.
Creatura del tutto artificiale, Cancun come Acapulco sua gemella prima di lei, è il frutto di un progetto legato esclusivamente all’industria turistica.
In pochissimi anni 20km di sabbia bianchissima, bagnata da una laguna blu, affacciata su un mare turchese, viene trasformata in una schiera di alberghi destinati al settore turistico lontano anni luce dal Messico vero.
Tulum è una splendida località maya adagiata su bellissime spiagge di sabbia bianca con palme ed uno sfondo mozzafiato, il mar del Caribe, di un colore azzurro intenso che cambia nel punto in cui le onde si infrangono sulla barriera corallina.
La zona archeologica è abbastanza interessante ma quello che lascia a bocca aperta è il quadro d’insieme.
L’edificio più importante è il Castillo, Tempio fortezza che oltre ad essere l’edificio più pittoresco è anche il meglio conservato.
Nel periodo Postclassico il mondo Maya attraversò una grave crisi politica e le dinastie furono costrette ad allearsi militarmente con popolazioni di origine straniera. Da questa alleanza nacque una capitale potente e autorevole : Chichen Itza, orgogliosa metropoli maya – tolteca che dominerà lo Yucatan per circa tre secoli. Le masse di turisti provenienti da Cancun rende più difficile di altri luoghi ritrovare antiche atmosfere.
L’imponente piramide di Kukulkan simboleggia la montagna dove la prima madre aveva modellato i primi uomini nel mais. L’importanza dei calcoli astronomici è ribadita in tutto il monumento. Le quattro scalinate hanno i parapetti ornati da lunghissimi “serpenti piumati” le cui fauci si aprono alla base della piramide. Kukulkan fa la sua apparizione nei giorni degli equinozi di Marzo e di Settembre quando l’ombra delle nove terrazze si proietta sul muro nord ovest, creando l’illusione di un serpente che striscia lungo la piramide.
Le osservazioni astronomiche avvenivano probabilmente qui nel “Caracol”, uno dei pochi edifici circolari della cultura maya - tolteca.
Senza strumenti, ma con solo due asticelle di legno incrociato, i sacerdoti potevano seguire il cammino del sole e della luna e le costellazioni e studiare esattamente l’arrivo dei solstizi e degli equinozi.
Il Tempio dei Guerrieri rappresenta la perfetta unione tra l’architettura maya e l’ideologia tolteca.
La cima di questa piramide è custodita dalla strana figura di Chac-Mool che guarda il mondo ai suoi piedi.
Si tratta del più grande campo per il gioco della palla di tutta la Mesoamerica. La piattaforma che si intravede sulla destra viene chiamata Tzompantli il “muro dei crani” mentre quella di fronte “casa delle Aquile”, costruzione Tolteca dedicata ai corpi militari d’elite.
Tempio decorato con elaborate maschere del Dio della pioggia Chaac.
Il sacro Cenote, il grande pozzo naturale che ha dato il nome alla città ( Pozzo degli Itza ). Nel suo fondo fangoso sono stati trovati resti delle vittime sacrificali, ori e gioielli provenienti da tutto il Messico, e stupendi manufatti di alto artigianato.
La foto è stata gentilmente sottratta a Wikipedia.
La foto è stata gentilmente sottratta a Wikipedia.
A Tikal nella foresta del Guatemala è la natura a fare da padrona. La foresta tropicale con alberi secolari immersi in una fittissima vegetazione rende impossibile allontanarsi dai sentieri battuti.
I suoni ti avvolgono completamente dove tra pappagalli e scimmie si sovrappongono le ringhiate inquietanti di belve nascoste nella vegetazione. E’ un’esplosone di odori e colori ma rimanere fermi ad ammirare la rigogliosa vegetazione che ti avvolge è sconsigliabile, infatti micidiali formiche rosse sono in agguato ed aspettano sempre qualcuno che si ferma un po’ di più per attaccarlo. Dalla terrazza del ristorante gli avvoltoi ci guardano in attesa di non so cosa, ma dopo averci portato il pranzo ho capito! ……… aspettano il nostro pranzo che essendo immangiabile viene sistematicamente gettato dalla finestra ….
Qui, più di ogni altro luogo, il viaggiatore può ancora ritrovare la magia dei “viaggi perduti” tra rovine avvolti dalla giungla e una vegetazione tropicale che in certi punti lascia solo intuire l’antica città. Questo è un posto dove vale la pena fermarsi e lasciarsi trasportare dall’immaginazione insieme ai fantasmi di un popolo nobile e guerriero.
Considerazioni finali:
Questo è lo scenario che i Conquistadores spagnoli troveranno al loro arrivo nello Yucatan nel 1527. Questa civiltà che creò codici di registri storici astronomici all’avanguardia per il periodo, adottando lo “0” fin dal I sec aC e complessi sistemi calendariali come il calendario rotondo e altro ancora, furono spazzati via nel giro di un trentennio. Gli ultimi Maya resisteranno disperatamente ai loro nuovi padroni, alle loro leggi e alla loro religione : il Cristianesimo. L’Ordine dei Francescani cercherà di dominare la popolazione assumendo il ruolo insieme di predicatori, politici e giudici.
I frati inquisitori useranno metodi violenti distruggendo immensi tesori fatti di antichi codici maya, abbattendo idoli e giustiziando gran parte della popolazione, e molti altri si suicidarono piuttosto che vivere nel terrore ………… così raccontava nelle sue cronache il Vescovo Diego De Landa.
Il calendario maya termina drammaticamente il 23 Dicembre 2012. Non ho mai creduto alle teorie sul 2012 e non so cosa succederà quel giorno, ma la capacità che l’uomo ha di realizzarle non smetterà mai di stupirmi.
Nessun commento:
Posta un commento